La festa di San Martino in Germania
Venerdì 11 novembre in Germania si festeggia il Sankt Martin Fest, che ricorda la sepoltura di San Martino, vescovo di Tours, avvenuta in maniera avventurosa a Tours nel lontano 397 d.C., dopo che il suo corpo venne conteso fra gli abitanti di Poitou e di Tours.
Fino all’inizio del XIX secolo i festeggiamenti includevano cibo e bevande consumate a casa o in una locanda. Venivano accesi i falò, attorno a cui si danzava o si facevano acrobazie, come i salti sul fuoco. Altre usanze caratteristiche erano annerirsi i volti e correre con le torce di paglia. Attualmente le processioni di San Martino sono per lo più parrocchiali e scolastiche e le attività con il fuoco sono state vietate.
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Caratteristici sono i cosiddetti Heischegänge e Laternenumzüge, chiamati anche Martinszug, “passeggiata di Martino”. L’usanza è molto popolare negli asili, dove genitori e figli si incontrano per camminare con le loro lanterne, realizzate insieme in precedenza. Assieme a bambini e adulti sfila anche un cavaliere, generalmente seduto su un cavallo bianco e vestito con un mantello rosso, che rappresenta San Martino. Il cavaliere a fine sfilata interpreta la scena di San Martino che dona il suo caldo mantello al freddoloso mendicante.
Su richiesta di ben 73 associazioni di San Martino del Nord Reno-Westfalia, la tradizione del Laternenumzug con il gioco di ruolo e la condivisione del cappotto è stata riconosciuta nel 2018 patrimonio dell’UNESCO.
Durante la passeggiata si canta il Laternenlied:
Ich geh’ mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir. Dort oben leuchten die Sterne und unten leuchten wir. Mein Licht ist schön, könnt ihr es sehn? Rabimmel, rabammel, rabumm.
Ich geh’ mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir. Dort oben leuchten die Sterne und unten leuchten wir. Ich trag’ mein Licht, ich fürcht mich nicht. Rabimmel, rabammel, rabumm.
Ich geh’ mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir. Dort oben leuchten die Sterne und unten leuchten wir. Der Martinsmann, der zieht voran. Rabimmel, rabammel, rabumm.
Ich geh’ mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir. Dort oben leuchten die Sterne und unten leuchten wir. Laternenlicht, verlösch mir nicht. Rabimmel, rabammel, rabumm.
Ich geh’ mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir. Dort oben leuchten die Sterne und unten leuchten wir. Wie schön das klingt, wenn jeder singt! Rabimmel, rabammel, rabumm.
Ich geh’ mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir. Dort oben Leuchten die Sterne und unten leuchten wir. Mein Licht ist aus, ich geh’ nach Haus. Rabimmel, rabammel, rabumm. | Cammino con la mia lanterna e la mia lanterna con me. Lassù le stelle brillano e qui giù brilliamo noi. La mia luce è bellissima, riuscite a vederla? Rabimmel, rabammel, rabumm.
Cammino con la mia lanterna e la mia lanterna con me. Lassù le stelle brillano e qui giù brilliamo noi. Porto la mia luce, non ho paura. Rabimmel, rabammel, rabumm.
Cammino con la mia lanterna e la mia lanterna con me. Lassù le stelle brillano e qui giù brilliamo noi.L'uomo di St. Martin fa da apripista. Rabimmel, rabammel, rabumm.
Cammino con la mia lanterna e la mia lanterna con me. Lassù le stelle brillano e qui giù brilliamo noi. Luce della lanterna, non spegnerti. Rabimmel, rabammel, rabumm.
Cammino con la mia lanterna e la mia lanterna con me. Lassù le stelle brillano e qui giù brilliamo noi. Che bel suono quando tutti cantano! Rabimmel, rabammel, rabumm.
Cammino con la mia lanterna e la mia lanterna con me. Lassù brillano le stelle e laggiù brilliamo noi. La mia luce si è spenta, vado a casa. Rabimmel, rabammel, rabumm. |
Il tutto viene accompagnato dal Martinssingen, il canto di Martino. I bambini sfilano di casa in casa con le loro lanterne, cantando e chiedendo dolcetti. La sfilata per le case viene anche chiamata Schnörzen. A fine festa ci si ritrova tutti attorno ad un grande falò per cantare altre canzoni di San Martino.
Un piatto caratteristico è la Martinsgans, l'oca di Martino. La scelta dell'oca è legata alla leggenda secondo cui Martino si sarebbe nascosto in un pollaio per non essere consacrato vescovo, non credendosi abbastanza degno per un incarico del genere. Le oche però fecero talmente tanto rumore per via dell’intruso che lo fecero scoprire. L’oca viene servita con Knödel (polpette o grossi gnocchi di patate o pane) e Blaukraut (cavolo rosso).
Per dessert vengono preparati dei dolcetti a base di pasta lievitata e uva sultanina, detti Weckmänner o Stutenkerle. Anche le “oche di San Martino” (biscotti), i croissant o il Brezel non possono mancare. Per quest’occasione si prepara specialmente il Martinsbrezel, una versione dolce del classico pane bavarese, ricoperto di zucchero.
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Matilda Madonna