Davvero le multe per i viaggi senza biglietto sui mezzi pubblici possono portarmi in tribunale e che cosa posso rischiare?
Il giovane Antonio si trova a Karlsruhe; vuole finalmente andare a trovare la sua migliore amica Laura, che studia ingegneria elettronica e, allo stesso tempo, visitare anche la città celebre per essere la sede della Corte Costituzionale tedesca, il Bundesverfassungsgericht. Antonio sa che per viaggiare con i mezzi pubblici deve pagare un biglietto. Alla stazione centrale prende il tram nr. 4 verso il centro ma senza acquistare un biglietto: “Cosa sarà mai”, pensa Antonio. Cinque minuti dopo sale un controllore, un uomo di mezza età, canuto e con l’occhio malefico diretto su Antonio, come se già da lontano avesse riconosciuto in lui un Schwarzfahrer (un termine politicamente non proprio corretto per definire chi non paga i mezzi pubblici). Antonio cerca di svignarsela, si accinge a scendere dal tram, ma non c’è nulla da fare. Il controllore lo chiama, gli chiede di mostrargli il biglietto e Antonio arrossisce. A quel punto il controllore prende le generalità di Antonio: nome, cognome e indirizzo.
Quel che Antonio non sa, tuttavia, è che oltre alla multa di 60 euro, parte regolarmente una denuncia penale (Strafanzeige): “Erschleichen von Leistungen” si chiama il reato previsto dall’art. 265a del codice penale tedesco. Solitamente la prima volta le procure chiudono un occhio e archiviano il caso. Ma chi viene “beccato” più volte rischia un ordine penale (Strafbefehl), che equivale a una sentenza di primo grado. La sanzione pecuniaria? Si va da un minimo di 200 EUR, inclusi i costi della procedura penale. In casi estremi chi viene condannato per questo tipo di reato può andare anche dritto in carcere, ad esempio se si trova già in libertà vigilata (cosiddetta “condizionale”) e non può commettere nessun reato.
Da anni, ormai, in politica si pensa a una depenalizzazione: l’attuale coalizione di governo vuole addirittura portare il tema in parlamento. Alcuni politici, tuttavia, considerano una depenalizzazione una sorte di incoraggiamento a viaggiare in nero e prevedono, in caso di vittoria di un’approvazione, un aumento significativo dei viaggiatori che non pagano il biglietto, con conseguenti ingenti perdite di entrate per chi gestisce i mezzi pubblici. Vedremo come va a finire, ma intanto Antonio dovrà pagare.
Alessandro Bellardita, giudice
Per questi e altri problemi giuridici relativi al mondo del lavoro, della famiglia, al sistema sociale e alle istituzioni tedesche, all’automobile e la patente, potete scrivere al giudice Alessandro Bellardita all'indirizzo email info@no-spam.italia-qui.no-spam.com. La risposta verrà pubblicata nella rubrica 1000 battute di diritto.
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