Chiara Ridolfi e l'impegno sociale
Esperienze di integrazione da Das Hallo Projekt a Bunte Briefe
Diamo il via a questa rubrica iniziando con un'intervista a Chiara, una sorridente e solare ragazza che ha creato insieme ad altri volontari un progetto davvero speciale.
Chiara, eccoci qui. Prima di addentrarci nell'intervista vuoi raccontarci brevemente qualcosa di te?
Sono Chiara Ridolfi di Padova. Da due anni e mezzo a Monaco di Baviera, dove mi sono trasferita per amore. Sono responsabile delle pubbliche relazioni e della comunicazione di Leb Bunt e.V., un'organizzazione no-profit tedesca che si occupa di integrazione sociale tra cittadini senior tedeschi ed expat in Germania.
Raccontaci la tua esperienza di integrazione in Baviera
Quando sono arrivata qui, mi sarebbe piaciuto mantenere quelle che erano e sono le mie passioni: la comunicazione e l'impegno nel sociale. In Italia mi sono dedicata anche ad esperienze di autoproduzione come la rivista di illustrazione, fumetto e narrativa "Toast Zine", curata anche insieme all'illustratrice Alice Iuri, che ora illustra anche per "L'Essenziale" de "L'Internazionale".
Poco dopo il mio arrivo ho cominciato a partecipare al progetto Das Hallo Projekt dell'associazione Leb Bunt e.V., iniziativa che promuove lo scambio intergenerazionale e interculturale tra persone della terza età e immigrati.
Crediamo che l'interazione tra le persone, indipendentemente dalla loro età, sesso o origine, promuova la comprensione di una società aperta. Pertanto, sosteniamo la costruzione di relazioni basate sulla partecipazione, la tolleranza e la libertà di espressione, promuovendo l'auto aiuto in un'atmosfera rilassata e fiduciosa.
Le attività di “Das Hallo Projekt” sono svariate: spaziano tra serate multiculturali, in cui un volontario parla del suo paese condividendo anche specialità tipiche, a passeggiate alla scoperta dei quartieri più suggestivi. Ci si avvale anche del supporto dei centri per anziani ASZ nei diversi quartieri di Monaco. Sul sito, mese per mese, trovate le diverse attività.
Ho aderito da subito anche al progetto di Tandem di "Das Hallo Projekt", nel quale si viene abbinati a una persona della terza età con interessi comuni. La mia compagna di Tandem è Elke: condividiamo la passione per la letteratura e mi ha fatto anche approfondire testi e poesie di autori tedeschi. Durante il lockdown, abbiamo continuato la nostra amicizia scrivendoci; Elke inseriva in ogni lettera, creata con dedizione e cura, anche una poesia, un'immagine o un mandala. Questo ha contribuito a creare una relazione sincera e profonda, oltre a migliorare notevolmente il mio tedesco scritto.
Da questa esperienza insieme ad altri volontari è nata l'idea di creare il progetto Bunte Briefe (Lettere Colorate), ritornando a un modo di comunicare speciale e intimo, quello della scrittura attraverso lettere, in un momento difficile di pandemia mondiale, accorciando le distanze e la solitudine tra immigrati e persone della terza età.
Ci illustri brevemente come funziona Bunte Briefe?
Partecipare a Bunte Briefe è semplice: basta compilare il formulario apposito che si trova nella pagina dedicata. L'iniziativa si rivolge alle persone della terza età tedesche e ai nuovi arrivati in Germania. I partecipanti vengono abbinati con cura in base a passioni e gusti comuni. Ogni partecipante riceve una busta di benvenuto, in cui viene comunicato chi sarà il proprio amico di penna, con tutte le spiegazioni per iniziare la corrispondenza. La Willkommensbrief include buste, fogli, francobolli e sorprese, come cartoline e adesivi illustrati dalla bravissima illustratrice italiana per l'infanzia Martina Tonello.
Leb Bunt e.V. ha vinto il concorso indetto da "Abendzeitung" e può partecipare al crowdfunding. L'obiettivo è poter far continuare il nostro progetto Bunte Briefe e portare insieme sempre più amici di penna! Per ogni donazione (anche di 5 euro) la banca aggiunge 10 euro. Se vi fa piacere, potete sostenere l'iniziativa qui.
Wow, Chiara, mi iscrivo di sicuro! Il tuo è un bellissimo esempio di integrazione. A questo proposito vorrei chiederti, nella tua esperienza, che cosa hai portato della tua italianità in Germania e se hai incontrato qualche difficoltà.
Pensando alle difficoltà, mi sento di dire che in realtà non ce ne sono state; invece pensando all'italianità ho portato con me il talento di fare comunità e famiglia, la creatività e l'esperienza di volontariato che avevo svolto a Padova come le attività di rigenerazione urbana, perché i quartieri e i loro abitanti sono il punto di partenza del cambiamento.
In Leb Bunt e.V. ci sono altri volontari italiani davvero in gamba, come Giulia Vichi, che si occupa di fundraising, Marco Malpezzi, che gestisce la contabilità, e Michela Pavan, che è dedita all'organizzazione delle attività del gruppo.
Come ultima domanda ti chiederei una frase o un ricordo per descrivere la tua esperienza di integrazione...
Scelgo un ricordo... uno dei momenti che mi ha colpito tantissimo nell'esperienza Tandem con Elke è quando mi ha proposto di ascoltare insieme la canzone Another brick in the Wall dei Pink Floyd. In quel momento, ascoltare la canzone insieme è stata un'esperienza davvero intensa. La musica ha permesso la connessione di anime e l'ulteriore annullamento di ogni distanza. Elke è tutt'oggi un'amica speciale.
Grazie Chiara per aver condiviso con noi la tua esperienza: mi piacerebbe davvero concludere con questa frase: "Viele schaffen mehr"!
Arrivederci alla prossima esperienza,
Arianna