Cosa sono i Com.It.Es.
In ogni circoscrizione consolare ove risiedono almeno tremila cittadini italiani iscritti nell’elenco aggiornato di cui all’articolo 5, comma 1, della legge 27 dicembre 2001, n. 459, è istituito, con decreto del Ministro degli affari esteri, di concerto con il Ministro per gli italiani nel mondo, un Comitato degli italiani all’estero (Com.It.Es.).
I Com.It.Es. sono organi elettivi che rappresentano le esigenze dei cittadini italiani residenti all’estero nei rapporti con gli Uffici consolari, con i quali collaborano per individuare le necessità di natura sociale, culturale e civile della collettività italiana.
I Com.It.Es., in collaborazione con le Autorità consolari, con le Regioni e le autonomie locali, con Enti e Associazioni operanti nella circoscrizione consolare, promuovono, nell’interesse della collettività italiana, tutte quelle iniziative ritenute opportune in materia di vita sociale e culturale, assistenza sociale e scolastica, formazione professionale, settore ricreativo e tempo libero.
I Com.It.Es., d’intesa con le Autorità consolari, possono rappresentare le istanze della collettività italiana residente nella circoscrizione alle Autorità e alle Istituzioni locali. La rappresentanza diplomatico consolare rende partecipe il Comitato degli incontri ufficiali con le autorità locali sulle questioni di interesse della comunità rappresentata, con esclusione di quelle che attengono ai rapporti tra Stati.
I Com.It.Es. sono composti da 12 o 18 membri, a seconda che vengano eletti in Circoscrizioni consolari con un numero inferiore o superiore a 100 mila connazionali residenti, quali essi risultano dall’elenco aggiornato dei cittadini italiani residenti all’estero.
Oltre ai membri eletti di cittadinanza italiana, possono far parte del Comitato, per cooptazione, cittadini stranieri di origine italiana in misura non eccedente un terzo dei componenti il Comitato eletto (4 o 6 componenti). I Com.It.Es. durano in carica cinque anni.
Attualmente sono in corso le elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es.
Com.It.Es. della Baviera:
https://comites-monaco.de/com-it-es/
http://comites-norimberga.com/
Daniela Di Benedetto, Presidente del Com.It.Es. di Monaco di Baviera
"Il Com.It.Es. ha un proprio ruolo: mentre il Consolato rappresenta lo Stato Italiano, il ruolo del Com.It.Es. è quello di rappresentare i nostri connazionali italiani sul territorio"
Un compito fondamentale, dato che gli italiani espatriati possono andare incontro a problematiche di svariata natura: “le esigenze sentite dagli italiani in Baviera sono diverse, anche legate alle singole zone di cui ci occupiamo”, chiarisce Daniela Di Benedetto, “se parliamo delle grandi città come Monaco, uno dei temi principali è quello abitativo, che colpisce gran parte della popolazione in modo inaspettato”.
Ma non solo questo: “Un altro problema, nell'ambito lavorativo, è il riconoscimento dei titoli: ogni titolo conseguito in Italia, ma anche in un altro Land tedesco, non necessariamente viene riconosciuto in un percorso lavorativo o in un percorso di riconoscimento dei titoli automatico qui in Baviera, ma può richiedere un intervento dell'Ufficio scuola o di enti tedeschi, che possono anche richiedere di integrare il percorso fatto in Italia. Spesso il titolo italiano si basa su una conoscenza accademica, che però non sempre viene riconosciuta in Baviera e questo pone delle difficoltà. L'acquisizione di alcune competenze pratiche in Baviera, infatti, ha un'importanza inattesa per i nostri connazionali. Nella puericultura, ad esempio, non è sufficiente la laurea conseguita in Italia, ma occorrono un certo numero di anni di esperienza con determinate caratteristiche”.
Ed ancora: “anche la mancata conoscenza di una seconda lingua riconosciuta può essere un ostacolo al completamento degli studi nella direzione desiderata. In questo senso è molto importante il lavoro politico e diplomatico sul riconoscimento della lingua italiana come lingua curriculare, renderla un veicolo di competenze e non soltanto una lingua scelta sulla base di una sorta di devozione culturale. Questo è uno dei motivi per cui abbiamo deciso di rafforzare il lavoro attorno alla diffusione della lingua e cultura italiana e farne uno degli obiettivi politici, anche del mio mandato. Un altro problema è l'inserimento scolastico. Il sistema scolastico bavarese è molto diverso da come se lo aspettano le famiglie italiane: in Baviera il ruolo delle famiglie accanto ai bambini è fondamentale, mentre in Italia le famiglie affidano letteralmente i propri figli alla scuola”.
Le risposte a queste problematiche sono state, nel tempo, molteplici “in merito al lavoro e alla dignità nel lavoro sono stati attivati progetti come lo Sportello per la legalità o percorsi di coaching in Italiano per persone che avevano bisogno di ripensare la propria carriera e professionalità”, per lo studio e la formazione spiccano iniziative quali “il progetto home-schooling ideato dal Com.It.Es. e organizzato con la Caritas, iniziato con il Coordinamento genitori in Baviera, e i Dialoghi di Maggio”, per il diritto alla Memoria e alle Libertà individuali molto interessante è stata “la pubblicazione della biografia bilingue di Venanzio Gibillini, sopravvissuto ai campi di concentramento, poi usata come libro di testo nelle scuole bavaresi per lo studio dell’Italiano, e i diversi progetti in collaborazione con l'archivio storico della città di Monaco e l'Università di Salisburgo sulla storia dell'emigrazione italiana a Monaco”.
Di forte attualità le iniziative sul diritto alla salute come “la conferenza sull’anemia mediterranea e sulla lotta contro il tumore attraverso prevenzione e informazione, in collaborazione con l’LMU” e soprattutto quelle legate all’emergenza pandemica, quali “la diffusione anche in Italiano della campagna vaccinale contro il Covid-19 e la diffusione informazioni in italiano durante l'emergenza del primo lockdown". Un tema, quello del diritto all’informazione, da sempre caro al Com.It.Es., che si è occupato della “prosecuzione dello sportello per il cittadino, della ristrutturazione del sito web del Com.It.Es. di Monaco di Baviera, nonché della piattaforma web onnicomprensiva ItaliaQui, in collaborazione con il Consolato Generale”, del resto "l'impegno per la diffusione dell’Italiano come lingua di informazione è stato costante” e strettamente congiunto anche al “diritto all'assistenza, con la collaborazione con il comune di Monaco per la diffusione in lingua italiana delle informazioni di base su assistenza agli anziani”.
Non manca l’impegno attivo nel fare da tramite con le istituzioni, spesso gravate da un carico di lavoro notevole, attraverso il “supporto costante e costruttivo al Consolato per avvicinarsi ai concittadini, anche attraverso un servizio di risposta telefonica del Consolato - oggi purtroppo interrotta a causa della campagna elettorale per i Com.It.Es, o il supporto sul tema della doppia cittadinanza”.
Sara Sparagna